La Taranta

Tarantella è il nome generico delle Danze Popolari del Sud se pur ogni zona si differenzia dall’altra, per cui ogni Tarantella diviene una Danza Etnica, perché connotativa per quella determinata cultura, tanto da diventare tratto distintivo di una identità (Mezzogiorno d’Italia).

Tutte le Danze Etniche sono Danze Rituali cioè insieme di atti e contesti fissati dalla comunità,  ripetuti continuamente e caricati di funzioni identificative e rassicuranti. L’Evento Rituale riproduce in modo ripetuto e confortante elementi formali già fissati dalla tradizione pur lasciando agli interpreti una limitata discrezionalità nell’organizzare le componenti del ballo, che in effetti si avvale di in “Dizionario Cinesico Coreutico”, quello che ogni tradizione ha già fissato con l’uso ripetitivo del repertorio e per il quale dall’esterno si intuisce la dimensione del Rito dalla serietà con cui la gente balla e, per il quale, dall’interno si prova l’effetto di come lo sforzo mentale e fisico espletato per ballare più che fatica intollerante si trasforma in piacere, dolcezza e quiete d’animo.

Le Danze Rituali sono permeate di una Valenza Religiosa nel significato di Religo-Unisco-Collego il naturale ed il Soprannaturale o l’Umano ed il Naturale, creando equilibrio ed armonia.

Per questo la Tarantella è IATROMUSICA…modifica la natura e la disincanta, influisce sull’anima e per questa via giunge al corpo determinando risposte diverse a seconda dei diversi temperamenti dei singoli individui e la loro “Capacità di Risonanza”.

Già dall’etimo TARANTELLA-TARANTA-TARANTULA(Lycosa)-TARANTISMO che  è un rituale di terapia coreo-musicale, si comprende che si tratta di un ballo di carattere sintomatologico-terapeutico-estatico.